venerdì 11 gennaio 2013

La società che cambia e le forme della partecipazione ai consumi


Dall'intervento al convegno del 2009 del dott. Quesito.

Le società a capitalismo avanzato manifestano pienamente i loro elementi costitutivi proprio nella costanza delle direzioni che intraprendono le forme delle loro aggregazioni, siano queste le forme della produzione o quelle della distribuzione e del consumo.

Guardando alle trasformazioni delle moderne società non si può sfuggire all’imponenza dei cambiamenti in corso, che hanno messo in moto grandi masse di uomini e donne; si tratta di fenomeni che stanno travolgendo il nostro orizzonte del mondo.

Queste stesse novità, poiché provengono oramai da paesi anche molto distanti dalla nostra consolidata visione del mondo, sono destinate a coinvolgere parti importanti del nostro vivere quotidiano.

Come se ciò non bastasse, dobbiamo dire inoltre che le trasformazioni delle forme di produzione si traducono, nelle nostre aree urbane e industriali, quasi completamente nella espulsione dalla fabbrica, che causa, nel breve e nel medio periodo, il necessario cambiamento del proprio stile di vita, impegnando, spesso al ribasso, le personali risorse per l’uscita individuale dalla crisi.

Scrive in una sua interessante ricerca il sociologo Casiccia: …non solo restano aperte le note contraddizioni interne al cosiddetto “ceto medio”, ma una sua componente piuttosto numerosa comprende da tempo una parte della stessa classe operaia (o di ciò che tuttora rimane del suo segmento ancora relativamente protetto grazie al patto sociale); e tale parte di salariati è comunque minacciata anch’essa ogni giorno di più nelle sue condizioni di vita, o almeno frustrata nelle sue attese, sia dalla corrosione dei salari sia dalla demolizione dello Stato Sociale.

Mancando contorni definiti sul piano socioeconomico, i tentativi di dare un volto ai ceti medi ricorrono da tempo …dal criterio “lavoro” al criterio “consumo” o “stile di vita”.
La crisi nel mondo industriale occidentale-moderno si traduce quindi in una costante individualizzazione della crisi e nella rottura dei legami aggregativi tipici del novecento.


Vengono quindi meno le scale dei valori collettivi condivisi e risaltano gli elementi personali della propria fondazione di soggetto. È proprio in questo spazio che si collocano appunto gli indicatori più evidenti della crisi dei legami sociali.


Nessun commento:

Posta un commento